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Filologia storica della Bibbia ebraica. Vol II
Dall'età moderna ai giorni nostri
di Bruno Chiesa
editore: Claudiana
pagine: 240
Questo secondo volume della Filologia storica della Bibbia ebraica completa e conclude l'opera di Bruno Chiesa, proseguendo la ricerca sugli sviluppi della critica del testo biblico dal Medioevo ai giorni nostri. Al tema dell'oscurità della Scrittura e delle sue cause (umane) e finalità (divine), che si era rivelato tanto importante per i pensatori dell'età patristica e del primo Medioevo, si affiancano qui altre tematiche più circoscritte, ma fondamentali per una conoscenza dello sviluppo di quella che sarà la «critica bassa»: i problemi legati alle traduzioni del testo biblico, i primi passi verso una storia e critica del testo nell'Umanesimo e nel Rinascimento, i dibattiti dal tempo della «Repubblica delle lettere» alla nascita della «critica letteraria» e, infine, le sorti degli studi dopo i contributi fondamentali del De Rossi. L'attenzione anche a campi di ricerca diversi, quali la filologia neotestamentaria e classica, consente di proporre soluzioni nuove per vecchi interrogativi, ma soprattutto di mostrare come la lettura diretta dei testi del passato sia ancora oggi proficua per un avvicinamento al testo della Scrittura.
Isaia
Capitoli 13-39
di Otto Kaiser
editore: Claudiana
pagine: 516
In genere il lettore moderno apre il libro di Isaia per apprendervi qualcosa sull'azione e la predicazione del profeta vissuto nell'VIII secolo, e il commento di Otto Kaiser non trascura questo aspetto, sforzandosi di determinare il patrimonio originariamente profetico trasmesso in particolare nei capp. 28-31. Fra l'aspettativa moderna e l'intenzione dei redattori ai quali si deve il libro d'Isaia nella sua forma tradizionale, tuttavia, la distanza è radicale, perché i redattori del libro biblico non intesero conservare le parole profetiche nella loro possibile integrità. Né per essi la parola pronunciata un tempo da Jahvé si era esaurita con il suo avverarsi nella grande catastrofe giudaica del 587, ma mirava al sopravveniente giudizio ultimo sul popolo e sulla città santa. Il commento di Otto Kaiser fornisce una spiegazione delle parole attribuite al profeta Isaia non soltanto nella loro cornice temporale, ma anche, e necessariamente, in relazione al contesto escatologico tramandato, domandandosi di volta in volta se vi sia ancora un fondo isaiano e in quale misura le parole siano state raccolte dalla bocca del profeta, in quale altra siano state registrate soltanto dopo una fase di tradizione orale. Con questo nuovo volume, il commento a Isaia nell'Antico Testamento è completo.
Vita contemplativa
Il problema della vita contemplativa nel mondo greco-romano
di Alberto Grilli
editore: Claudiana
pagine: 296
La vita contemplativa nel mondo occidentale tra il V secolo a.C. e il I d.C.
Gli Atti degli Apostoli
di Jürgen Roloff
editore: Claudiana
pagine: 504
Questo nuovo commento agli Atti degli Apostoli si prefigge di illustrare l'opera di Luca nell'intrecciarsi dei suoi aspetti storici con quelli teologici. In quanto storico Luca raccoglie una quantità di materiali di diversa natura che senza di lui sarebbero andati perduti. Tutti questi materiali richiedono un'analisi accurata, poiché mettendovi ordine e riprendendoli in forma letteraria – dando prova di una padronanza non comune dell'arte del racconto scenico – Luca li colloca in una cornice interpretativa che è sì espressione delle sue concezioni teologiche, ma anche di più: a detta di Jürgen Roloff, Luca intende la storiografia come missione teologica. Nel viaggio dei testimoni di Gesù Cristo da Gerusalemme a Roma, la capitale del mondo dei gentili, si manifesta il disegno salvifico divino che nell'evento Cristo ha il suo centro.
Storia della filosofia. Vol IV
Da Descartes a Leibniz
di Frederick Copleston
editore: Claudiana
pagine: 432
Il vangelo secondo Giovanni
di Ulrich Wilckens
editore: Claudiana
pagine: 448
Risultato sorprendente del commento di Ulrich Wilckens al vangelo di Giovanni è che chi ne fu l'autore concepì un'opera teologica di tale profondità sospinto dalla disputa che infiammò cristiani e giudei dopo la fine catastrofica di Gerusalemme, e soprattutto dall'accusa di bestemmia che venne rivolta alla fede in Gesù figlio di Dio, unico maestro e redentore.Il compito che il vangelo di Giovanni si prefigge è di chiarire alla radice il rapporto tra Gesù, figlio unigenito di Dio, e il Dio uno e unico della tradizione della fede biblica, d'importanza fondamentale per i cristiani non meno che per i giudei, in modo tale che non si venga meno alla confessione del Dio uno e unico, il padre di Gesù Cristo, e che nemmeno si trovi pregiudicato il significato della professione di fede in Gesù figlio di Dio.
Il contesto religioso dell'Israele antico
Introduzione alle religioni della Siria-Palestina
di Herbert Niehr
editore: Claudiana
pagine: 264
Grande lessico dell'Antico Testamento. Vol II
Gillulim-hames
Autori vari
editore: Claudiana
pagine: pp. XVI coll.11
Il Grande Lessico dell'Antico Testamento, è un opera transconfessionale, alla quale collaborano studiosi di provenienza sia cristiana (anglicani, cattolici, greci ortodossi, luterani, riformati) sia ebraica, di ogni parte del mondo (Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Israele, Italia, Olanda, Norvegia, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Regno Unito).Editori dell'opera sono G. Johannes Botterweck, già professore di Antico Testamento alla Facoltà Cattolica di Teologia di Bonn, e Helmer Ringgren, professore di Antico Testamento all'Università di Uppsala. L'opera prende in esame le parole di maggior rilevanza storica, religiosa e teologica del lessico della Bibbia ebraica, sviluppando un'analisi principalmente semantica più che morfologica (benché questa non venga trascurata) dei termini studiati, illustrando i contesti in cui le parole ricorrono e le diverse sfumature di significato proprie di ogni singola tradizione culturale. Il materiale preso in esame è non soltanto quello dell'Israele biblico, bensì di tutto il Vicino Oriente antico, all'interno del quale soltanto è possibile giungere a una comprensione soddisfacente dei motivi, tradizioni e concetti soggiacenti agli scritti ebraici antichi. Per facilitare la consultazione dell'opera, parole e frasi in ebraico e in ogni altra lingua semitica sono riportate in traslitterazione e seguite dalla traduzione corrispondente.
Gesù il Cristo nella fede della Chiesa. Vol II
Tomo 4. La Chiesa di Alessandria, la Nubia e l'Etiopia dopo il 451
di Alois Grillmeier
editore: Claudiana
pagine: 512
Il patto antico nel nuovo
di Erich Grässer
editore: Claudiana
pagine: 224
Per le chiese cristiane la definizione dei rapporti tra ebraismo e cristianesimo non è una questione tra le altre, ma la questione, dal momento che sia per la storia sia per l'esegesi non è possibile non imbattersi in essa: per la sua origine terrena Gesù Cristo discende dalla stirpe di Davide. In una serrata analisi dei testi del Nuovo Testamento inerenti al patto, Erich Grässer mostra come le prime comunità cristiane non intendevano sostituirsi al vero Israele, ma rappresentarlo. A questo si sapevano chiamate in nome di Gesù, e per questo si rifacevano alla Scrittura. Con le sue promesse e rivelazioni divine il libro antico era e restava la norma dell'interpretazione teologica dell'evento di salvezza Gesù Cristo. Soltanto nel contesto delle antiche speranze profetiche e apocalittiche era possibile comprendere chi Gesù è, nel presente e nel futuro, quale Messia, Figlio dell'uomo, Signore. E tutto ciò si lascia validamente spiegare solo per mezzo della testimonianza, tenuta in grande considerazione, «della Scrittura» – mediante un'interpretazione cristologica dell'Antico Testamento. Non solo quindi è possibile, bensì è necessario che cristiani ed ebrei riconoscano gli uni e gli altri il proprio diverso mistero e si confrontino su di esso, poiché unico è il Dio che fa convivere i differenti misteri nell'unico mondo di Dio che è «casa di Dio».

