Predicazione, eserciti e violenza nell'Europa delle guerre di religione (1560-1715)

Predicazione, eserciti e violenza nell'Europa delle guerre di religione (1560-1715)
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Il libro in pillole

  • La predicazione come strumento di motivazione religiosa, coesione e controllo dei combattenti
  • Mobilitazione armata, pratica religiosa e violenza degli eserciti
  • L'effettivo ruolo del clero cattolico e protestante nelle scelte politiche e strategiche
Nell'intento di mantenere coesi e motivati gli eserciti, nell'Europa delle guerre di religione i predicatori dei contrapposti fronti confessionali – ministri riformati e clero cattolico – utilizzarono la predicazione come risorsa retorica "disciplinante" e, al contempo, si fecero carico di giustificare religiosamente la guerra. Nel volume – che raccoglie gli atti del LI Convegno di Studi sulla Riforma e sui movimenti religiosi in Italia – si riflette su come la retorica del combattimento per la fede, con i suoi numerosi riferimenti biblici, influì sulla mobilitazione armata, sulla pratica religiosa e sulla violenza degli eserciti. I diversi contributi analizzano, in prospettiva comparata, i modi, spesso divergenti, in cui venne sviluppandosi il coinvolgimento del clero nelle operazioni militari nonché il suo effettivo ruolo nelle scelte politiche e strategiche.
 

Biografia dell'autore

Gianclaudio Civale,
ricercatore di Storia Moderna presso l'Università degli Studi di Milano, è autore di numerosi saggi e dei volumi Con secreto y disimulación. Chiesa e Inquisizione nella Siviglia del secolo XVI, ESI, e Guerrieri di Cristo. Inquisitori, gesuiti e soldati alla battaglia di Lepanto, Unicopli.