La Riforma del XVI secolo è, fondamentalmente, un poderoso sforzo di alfabetizzazione biblica del popolo cristiano: i Riformatori vogliono aiutare i membri della chiesa di Cristo a maturare una fede personale adulta, responsabile, critica. L’Enchiridion, o Piccolo Catechismo, e il Catechismo tedesco o Grande Catechismo, entrambi del 1529, sono concepiti in questa prospettiva.
Il Grande Catechismo costituisce una riflessione articolata sui Comandamenti, il Credo, il Padre nostro, il significato del battesimo, della confessione dei peccati e della Cena del Signore, e dunque espone in forma organica il pensiero di Lutero sugli elementi centrali della fede cristiana. Nel 1555, Olimpia Morato, nobildonna italiana di sentimenti evangelici, chiedeva a Pier Paolo Vergerio di tradurre il libro in italiano, ritenendo che potesse essere di grande utilità «ai nostri italici, specialmente alla gioventù». Vergerio non poté esaudire la richiesta. Quella che qui presentiamo è la prima traduzione del Grande Catechismo in lingua italiana.
La presente è la seconda edizione aggiornata con l’aggiunta del testo originale tedesco a fronte.
«Non c’è nessun mio libro nel quale veramente io mi riconosca, tranne forse quello sul Servo arbitrio e il Catechismo».
Martin Lutero
Biografia dell'autore
Fulvio Ferrario,
pastore valdese, ordinario di Dogmatica e discipline affini presso la Facoltà valdese di Teologia di Roma, è professore invitato presso l’Istituto di Studi Ecumenici S. Bernardino di Venezia e la Facoltà Teologica Marianum di Roma.
Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo: Dio nella Parola (Claudiana 2008, 20212) e Rileggere la Riforma. Studi sulla teologia di Lutero (con Lothar Vogel, Claudiana 2020). Nella collana Opere scelte di Lutero ha curato anche, con Giacomo Quartino, La cattività babilonese della chiesa (1520).