Il libro in pillole
- Redenzione universale versus redenzione limitata
- Elezione divina basata sulla previsione della fede versus predestinazione incondizionata
- Il rimostrante arminiamo Ugo Grozio e il controrimostrante Giovanni Diodati
Titolo | Il Sinodo di Dordrecht (1618-1619) |
Sottotitolo | Predestinazione e calvinismo |
Autore | Emanuele Fiume |
Argomento | Storia della chiesa e della teologia Età della Riforma e della Controriforma |
Collana | Studi storici |
Marchio | Claudiana |
Editore | Claudiana |
Formato |
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Pagine | 135 |
Pubblicazione | 11/2015 |
ISBN | 9788868980474 |
Convocato dagli Stati generali delle Province Unite dei Paesi Bassi all’inizio della guerra dei Trent’anni, il sinodo di Dordrecht affrontò le controversie legate all’arminianesimo, che riprendeva le posizioni critiche del teologo Jacob Hermandszoon (Arminio) rispetto ad alcune posizioni calviniste, in particolare la predestinazione – il rapporto tra la sovranità di Dio e la libertà umana in relazione alla grazia che salva –, ovvero al cuore stesso della Riforma.
Il sinodo delle chiese riformate europee tenutosi a Dordrecht tra il 1618 e il 1619 definì faticosamente la dottrina della predestinazione con un compromesso che escludeva qualsiasi riduzione dell’efficacia della grazia all’arbitrio umano e al contempo conciliava l’interpretazione universale dell’espiazione compiuta da Cristo con l’applicazione particolare, secondo il decreto eterno, dei benefici del suo sacrificio ai soli eletti.
Espressione più pura della rigorosa linearità del pensiero calvinista del primo Seicento, il sinodo di Dordrecht – unico incontro tra delegati di gran parte delle chiese riformate europee fino all’era ecumenica – propone un’interpretazione radicale del primato della grazia che continua a interrogare i credenti.
Emanuele Fiume
ha studiato musica a Trieste e teologia a Roma, Heidelberg e Zurigo. Attualmente è pastore della chiesa valdese di Roma, via Quattro Novembre, e insegna Storia della Riforma presso la Facoltà pentecostale di Scienze religiose di Aversa. Ha pubblicato, fra l’altro, Scipione Lentolo (1525-1599). «Quotidie laborans evangelii causa» (Claudiana 2003); Il protestantesimo. Una introduzione (Claudiana 2006); Giovanni Diodati. Un italiano nella Ginevra della Riforma (SBBF 2007); e ha curato il volume Girolamo Zanchi, la fede cristiana (GBU 2011).