Dio della terra, dio del cielo è un tentativo di delineare la formazione e gli sviluppi del complesso di idee religiose che per alcuni millenni caratterizzarono i semiti di Siria e Palestina e più tardi dell’Arabia, per essere infine ereditate dal giudaismo e dal cristianesimo come anche dall’islam.
Uno dei risultati di non minor interesse dello studio di Giovanni Garbini è la ricostruzione delle vie per le quali si giunse al tipo di religione solitamente classificato come monoteismo: a detta dell’autore, il monoteismo della Bibbia fa la sua entrata in scena soltanto in età cristiana, e la nuova religione che nasce con la Bibbia è tutt’altra cosa da un poco plausibile istinto religioso dei semiti.
Nella ricostruzione di Garbini, l’idea del dio unico nacque a Gerusalemme come ideologia politica a salvaguardia dell’identità nazionale giudaica, e la matrice eminentemente politica del monoteismo risulta chiaramente dall’evoluzione che questa ideologia ebbe a conoscere e che il cristianesimo e l’islam non fecero che confermare.
Nella ricostruzione di Garbini, l’idea del dio unico nacque a Gerusalemme come ideologia politica a salvaguardia dell’identità nazionale giudaica, e la matrice eminentemente politica del monoteismo risulta chiaramente dall’evoluzione che questa ideologia ebbe a conoscere e che il cristianesimo e l’islam non fecero che confermare.
Biografia dell'autore
Giovanni Garbini
è stato ordinario di Filologia semitica all’Università di Roma «La Sapienza» e socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, dopo aver insegnato a Napoli e alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Filologo ed epigrafista semitista, si è distinto anche per la metodologia con cui ha affrontato e studiato l’Israele antico.
è stato ordinario di Filologia semitica all’Università di Roma «La Sapienza» e socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, dopo aver insegnato a Napoli e alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Filologo ed epigrafista semitista, si è distinto anche per la metodologia con cui ha affrontato e studiato l’Israele antico.