Pralibro | La ricostruzione
Dove
Prali (TO)
Quando
giovedì 24 luglio 2025
dalle 18.00
alle 19.00

Con Bruna Peyrot e Luca Perrone
Nel 1689 i valdesi tornano dall’esilio per conquistare in armi le loro Valli (Pellice, Chisone, San Martino). Con fatica si dedicano alla ricostruzione. I ministri di culto sono incaricati di ristabilire il bon ordre (materiale e spirituale) per disciplinare una collettività traumatizzata dalle persecuzioni, desiderosa di ricoltivare la terra e recuperare le case occupate. Lettere e memoriali sono indirizzati agli Stati protestanti per chiedere aiuti, mentre da parte sabauda si controllano sindaci, pastori e maestri. La ricostruzione impone un cambio di mentalità sia verso il “cattolico” che resterà l’“altro” ancora per molti decenni, sia verso il sovrano. Nel passaggio dalla resistenza armata alla stabilizzazione territoriale, i disobbedientissimi valdesi devono interpretare la loro storia in un travagliato contesto europeo che molto discute la loro impresa del “Glorioso Rimpatrio” fra aspettative apocalittiche e pensieri lealisti.
Il libro propone un percorso nella mentalità dell’epoca anche attraverso diverse fonti inedite, fra relazioni sabaude e lettere private.
«Noi abitanti delle suddette Valli, considerando che non vi sono leggi divine o deliberazioni umane in forza delle quali possiamo giustamente essere cacciati dalla nostra terra natale e interdetti nell’esercizio della nostra antica religione […] deliberiamo di mantenere, rivendicare e salvaguardare la nostra vita, la nostra religione, le nostre libertà e proprietà ricorrendo apertamente alla forza, e assumendone la difesa; e di non deporre le armi finché non ci saremo procurati il libero e pacifico possesso del nostro paese, dei nostri beni, vite, religione e delle nostre libertà, allo stesso modo che ne godevamo prima dell’anno 1684».
Dichiarazione e manifesto dei Protestanti delle Valli del Piemonte, detti Valdesi […] (1690).
Il libro propone un percorso nella mentalità dell’epoca anche attraverso diverse fonti inedite, fra relazioni sabaude e lettere private.
«Noi abitanti delle suddette Valli, considerando che non vi sono leggi divine o deliberazioni umane in forza delle quali possiamo giustamente essere cacciati dalla nostra terra natale e interdetti nell’esercizio della nostra antica religione […] deliberiamo di mantenere, rivendicare e salvaguardare la nostra vita, la nostra religione, le nostre libertà e proprietà ricorrendo apertamente alla forza, e assumendone la difesa; e di non deporre le armi finché non ci saremo procurati il libero e pacifico possesso del nostro paese, dei nostri beni, vite, religione e delle nostre libertà, allo stesso modo che ne godevamo prima dell’anno 1684».
Dichiarazione e manifesto dei Protestanti delle Valli del Piemonte, detti Valdesi […] (1690).
La ricostruzione
I valdesi dopo il Rimpatrio (1690-1730)
Luca Perrone, Bruna Peyrot
Le Valli valdesi dopo il Glorioso Rimpatrio
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