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Storia dei valdesi – SET

Storia dei valdesi – SET
Titolo Storia dei valdesi – SET
Sottotitolo 4 volumi indivisibili
Autori , , ,
Collana Fuori collana
Marchio Claudiana
Editore Claudiana
Formato
Formato Libro Libro
Pagine 3206
Pubblicazione 11/2024
ISBN 9788868984311
 
200,00

 
Spedito in 7 giorni

Il libro in pillole

  • La predicazione itinerante e la traduzione dei testi biblici in volgare
  • La formazione del «popolo valdese»
  • Emancipazione e libertà di culto
  • La Chiesa valdese come laboratorio per i diritti di tutti
Offerta valida dal 1° al 30 novembre 2024

Opera collettiva in quattro volumi, racconta attraverso molti nuovi contributi 850 anni di storia valdese, dal Medioevo all’adesione alla Riforma, dalle persecuzioni all’emancipazione, fino alla piena cittadinanza nell’Italia democratica. Tra luci e ombre, discontinuità e mutamenti, è la storia di una comunità radicata nelle Valli piemontesi e divenuta, non di rado, tassello di vicende internazionali. Una storia di secolare resistenza, fondata sull’autorità della Bibbia. 

Nel 1174 a Lione il laico Valdo si spoglia del proprio ingente patrimonio per dedicarsi alla libera predicazione apostolica in totale povertà. Presto altri uomini e donne aderiscono a questa scelta religiosa radicale ritenuta minacciosa dagli apparati ecclesiastici. Ma né la condanna ereticale né la conseguente repressione fermano la diffusione dei Poveri di Lione. L’inasprirsi delle persecuzioni modifica però la fisionomia del movimento valdese che sopravvive lungo i secoli medievali in clandestinità. I predicatori itineranti sono cardini e vettori di tale resistenza. La fedeltà al modello apostolico, alla genesi della conversione di Valdo, riesce così ad approdare alle soglie dell’età moderna. Collettivo ma non corale, il volume ripercorre queste vicende attraverso una pluralità di sguardi e di approcci metodologici. 

Il volume 2 prende le mosse dal movimento tardo medievale dei Poveri di Lione per raccontarne l’adesione alla Riforma e il suo riconoscersi «popolo valdese», identificandosi con un territorio, le «Valli», difeso tenacemente nei secoli in nome di una fede alternativa a quella della maggioranza, nell’Italia della Controriforma. Fino a giungere, alla fine del Seicento, alla sua cacciata dalle Valli e al suo inatteso ritorno in armi, all’interno di un movimentato quadro internazionale. Le vicende di persecuzione e di resistenza, ma anche di convivenza e adattamento, vengono qui inserite in un quadro di vita sociale e materiale, di organizzazione politica ed ecclesiastica, di rapporti di villaggio e cosmopoliti, costruiti attraverso molte ricerche, studi e convegni accumulati nel corso degli ultimi decenni.

Nel Settecento i valdesi consolidano la loro presenza in un regime di tolleranza segnato dalla discriminazione. Mentre le idee dei Lumi penetrano nelle Valli, molti di loro si spingono in Europa per studio, affari, avventura. Nel 1798 l’amministrazione francese proclama la libertà di culto e i valdesi possono accedere alle cariche pubbliche e di governo. Ma si tratta di una breve stagione. Con la Restaurazione tutto sembra tornare indietro, ma molti stranieri percorrono le Valli, mentre la diplomazia internazionale preme in difesa delle minoranze. Nel 1848 Carlo Alberto concede l’emancipazione a valdesi ed ebrei. Il Risorgimento italiano spinge i valdesi a scegliere se mantenere la propria orgogliosa identità o partecipare insieme ad altri alla costruzione della nuova Italia.

Dopo l’emancipazione (1848) e l’unità nazionale, per la Chiesa valdese si aprì una fase di espansione che, spingendola oltre i confini del “ghetto” alpino, le affidava una missione nazionale nell’Italia “liberale”. L’avvento del fascismo e la guerra frenarono questo processo ma, grazie alla riflessione teologica e all’impegno di alcuni gruppi sia pure minoritari, nella nuova democrazia la chiesa ebbe la forza di avviare nuovi progetti e di consolidare un importante apparato di opere diaconali, dalle Valli alla Sicilia. Successivamente, dopo il vivace confronto degli anni Sessanta su “fede e politica” si profilarono nuove leadership e nuove strategie che, in pochi anni, portarono alla nascita della Federazione delle chiese evangeliche (1967), all’integrazione tra valdesi e metodisti (1975) e all’intesa con lo Stato (1984).

 

Biografia degli autori

Paolo Naso
è docente di Scienza politica alla Sapienza Università di Roma. Visiting professor presso varie università degli USA, coordina la Commissione Studi della Federazione delle chiese evangeliche in Italia. Tra i temi delle sue pubblicazioni: pluralismo religioso, religioni nello spazio pubblico, religioni e conflitti, post-secolarizzazione.

Susanna Peyronel
Rambaldi, 
già professore ordinario all’Università degli studi di Milano, membro dell’«Istituto lombardo. Accademia di Scienze e lettere», ha diretto la rivista “Riforma e movimenti religiosi” dal 2017 al 2023. Si occupa di storia religiosa e sociale.

Gian Paolo Romagnani
insegna Storia moderna all’Università di Verona. Si occupa di storia della storiografia, di storia politica e intellettuale dei secoli xviii e xix, di storia delle minoranze religiose. Dal 2020 è presidente della Società di studi valdesi.

Francesca Tasca
è docente di Lettere presso un liceo a Bergamo. Ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Padova con una tesi sulle prime generazioni valdesi. La sua riflessione si incentra sull’accusa di eresia analizzata sia in relazione a dinamiche e conflitti di poteri sia nei suoi differenti attributi alimentari. Sul tema ha all’attivo interventi convegnistici e diverse pubblicazioni. Coordina la redazione di “Riforma e movimenti religiosi”, rivista della Società di Studi Valdesi.
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