Da 2.000 anni la pietra posta davanti alla tomba di Cristo dà filo da torcere ai filosofi. E fa discutere il carattere oggettivo di quell'evento, soprattutto se accostato alla reincarnazione, che esercita fascino in un'epoca quale la nostra, sommersa da proposte che offrono lidi di sicurezze e occasioni all'uomo per sottrarsi alle proprie responsabilità storiche, rifugiandosi in un mondo interiore lontano dalla confusione e estraneo ai dubbi della ricerca e alle inquietanti domande della fede. Resurrezione e reincarnazione sono proposte in qualche modo conciliabili, sovrapponibili, oppure sono decisamente alternative?
Biografia dell'autore
Sergio Ronchi,
nato a Roma nel 1947, vive a Milano dove lavora in campo editoriale. Laureato in teologia presso la Facoltà valdese, collaboratore del trimestrale della stessa Facoltà, Protestantesimo, e del settimanale delle Chiese battista, metodista e valdese Riforma, è autore de Il protestantesimo (Milano 1981 in collaborazione) e Protestantesimo (Milano 1982 [rist. 1997]; coedizione francese, portoghese e tedesca).
nato a Roma nel 1947, vive a Milano dove lavora in campo editoriale. Laureato in teologia presso la Facoltà valdese, collaboratore del trimestrale della stessa Facoltà, Protestantesimo, e del settimanale delle Chiese battista, metodista e valdese Riforma, è autore de Il protestantesimo (Milano 1981 in collaborazione) e Protestantesimo (Milano 1982 [rist. 1997]; coedizione francese, portoghese e tedesca).