Il libro in pillole
- Lettura e conoscenza della Bibbia dal Medioevo all’Età moderna
- Utilizzo della Scrittura nella chiesa e nei movimenti riformatori
- La volontà di Valdo di vivere laicamente il messaggio biblico
Titolo | Leggere le Scritture nel valdismo medievale e altro ancora |
Autore | Giuseppe Platone |
Illustratore | Max Cambellotti |
Collana | Opuscoli del XVII febbraio |
Marchio | Claudiana |
Editore | Claudiana |
Formato |
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Pagine | 92 |
Pubblicazione | 01/2025 |
ISBN | 9788868984465 |
Nel secolo di Valdo, il XII, la Bibbia, relegata in ambiente clericale e monastico, era studiata, discussa, interpretata. La conoscenza dei testi sacri uscirà dai chiostri per entrare nelle nascenti università di Parigi, Cambridge, Bologna… un sapere che si allargherà con le traduzioni dei testi biblici in lingua volgare e con la loro diffusione grazie all’invenzione della stampa. I testi biblici erano sempre quelli, cambiavano però le circostanze in cui venivano letti, capiti, usati (o abusati). Anche l’Inquisizione usava la Bibbia per demonizzare le diversità religiose. Tutti si richiamavano alla stessa fonte traendone conclusioni diverse per non dire opposte e conflittuali. Dopo tanti secoli a che punto siamo? L’esperienza biblica e spirituale di Valdo appartiene a un passato lontano che non ha più nulla da insegnarci?
«La ricerca personale di Valdo, nel tentativo di conoscere la volontà di Dio nei suoi confronti, si caratterizza per essere stata condotta, prevalentemente, nell’ambito delle Scritture bibliche. E per lui e gli uomini e le donne che lo seguirono si trattò non solo di conoscere il messaggio evangelico ma di viverlo laicamente. La modalità con la quale Valdo si è mosso nel cercare risposte e indicazioni per comprendere il senso, lo scopo stesso della vita, partendo dalle Scritture è motivo, come sinteticamente illustriamo, di indagine e verifica storica. Una volta acquisiti i dati storici non si tratta di trasferirli tali e quali nel nostro tempo né tantomeno di mitizzarli o peggio manipolarli. Più che adattare i fatti del passato alle nostre esigenze occorrerebbe lasciarli là dove si sono svolti, comprendendoli nella loro specifica storicità, il che non esclude di coglierne la contemporaneità».
Giuseppe Platone
1.Pagine, immagini, oggetti, riti, luoghi devozionali
2.Un onesto avvertimento, prima di andare avanti
3.Interrogativi sulla soglia della contemporaneità
4.Un nuovo strumento d’indagine storica
5.Partendo da una storia individuale, parzialmente ricostruita
6.Prima Lione, poi Assisi
7.Tra trono e altare
8.Collegamenti tra città, cultura, alfabetizzazione, vita religiosa
9.La Parola depositata nello scrigno della cristianità latina medievale
10.Presenza e autorità delle Scritture in area eterodossa
11.L’origine delle Scritture è divina
12.Scritture e tradizione
13.I predicatori che si muovono al calar delle tenebre
14.Il sermonario valdese
15. Letteratura valdese: quando leggiamo le Scritture, Dio parla con noi
16. Sparsi come foglie in Europa
17. Come possiamo intendere rettamente le Scritture?
18. La Bibbia sotto i torchi
19. Non ti resta che la Parola
20. Quei pii desideri
21. Risveglio e spirito missionario
22. Dallo slancio alla calma ecumenica
23. Ma di vivo cosa rimane
Giuseppe Platone
Ha studiato teologia a Roma (Facoltà valdese) e Bonn laureandosi con una tesi sull’omiletica di Karl Barth (1972).
È stato pastore nelle Valli Valdesi (Angrogna, 1975-1989), a New York (1987-1988), in Sicilia – dove ha diretto il Servizio cristiano di Riesi (Cl) dal 1990 al 1995. Quindi pastore titolare della chiesa valdese di Torino (1996-2009) e quella di Milano (2009-2017) e ha concluso il suo ministero nella chiesa valdese di Roma in Piazza Cavour (2018).
Come giornalista ha diretto (2003-2010) il settimanale dei valdesi, metodisti e battisti italiani “Riforma”. Attualmente è vicepresidente della Società di Studi valdesi.