«Non usciremo dalla spirale della paura, della violenza e della vendetta finché intenderemo la pace come vittoria sui nemici e la sicurezza come capacità bellica di sopraffare l'altro». Per lo psicanalista e teologo Eugen Drewermann, la guerra – compresa quella contro il terrorismo – non è una medicina né una terapia: è follia, una ferita sempre più profonda nell'anima degli esseri umani. E la libertà dalla violenza non è un'utopia, bensí l'unica salvezza.
Indice testuale
Introduzione di Gianni Vattimo
1. Le radici della guerra e del terrore
2. Il terrore e la tecnica moderna
3. L’immagine del nemico che hanno i terroristi
4. Islma: la religione dei poveri?
5. Il pacifismo: un'utopia?
6. Le debolezze del movimento pacifista
7. Israele e palestinesi
8. Islam: una religione del perdono?
9. La non contemporaneità dell'islam
10. Fondamentalismo islamico
11. Una cultura fondata sulla pace
12. Umanità
13. I maschi e la guerra
14. Nonviolenza: l'esempio dell'imperatore indiano Ashoka
15. Il Sermone sul monte è praticabile
16. Pace globale grazie alle religioni mondiali?
17. La guerra è la malattia, non la soluzione
18. Guerra giusta
19. Guerra santa
20. Un nuovo ordine per la pace nel mondo, ovvero: come troviamo la salvezza?
21. Psicoterapia e violenza
22. Educare alla pace
Appendice
Manifesto contro l'obbligo di leva
Postfazione
di Jürgen Hoeren
Per ulteriori letture
Biografia dell'autore
Eugen Drewermann,
teologo cattolico e psicoanalista, ha pubblicato numerosi saggi controversi. Tra le sue opere ricordiamo Funzionari di Dio. Psicogramma di un ideale Guerra e cristianesimo. La spirale dell'angoscia Psicologia del profondo e esegesi.