Il libro in pillole
- La storia di Arnaud attraverso le immagini nel tricentenario della morte
- Un viaggio dal Seicento a oggi
- In appendice la biografia di Arnaud scritta da Albert De Lange
titolo | Henri Arnaud |
sottotitolo | Le immagini di un valdese non valdese |
Autore | Davide Rosso |
Argomenti |
Biografie
Epoca moderna e contemporanea Storia sociale e politica Epoca moderna e contemporanea |
Collana | Fuori collana |
marchio | Claudiana |
Editore | Claudiana |
Formato |
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Pagine | 132 |
Pubblicazione | 09/2021 |
ISBN | 9788868983444 |
Sono passati 300 anni dalla morte di uno dei personaggi mitici della storia valdese: Henri Arnaud, colonnello e pastore di quei valdesi che nel 1689 con un impresa rimasta epica rientrarono nelle loro valli dalla Svizzera, dopo due anni di esilio forzato, per riconquistarsi il diritto ad abitarle mantenendo la propria confessione religiosa diversa da quella del loro duca (i valdesi ieri come oggi sono protestanti di appartenenza riformata). Arnaud, definito spesso l’Eroe del Rimpatrio, in tutto questo ebbe un ruolo importante. Si può parlare dell’uomo, inserirlo nel suo tempo, parlare delle sue vittorie e delle sue sconfitte, delle sue idee, delle sue scelte; e si può parlare di lui invece, come si fa in questo volume, descrivendo come la sua figura sia stata narrata e mostrata attraverso le immagini e le stampe che nei secoli sono state prodotte. Una sorta di percorso nella creazione del racconto che su di lui, e sui valdesi, di volta in volta viene fatto da chi in questi tre secoli ha raccontato quest’uomo e questa minoranza protestante in Italia adattandola alla propria epoca: dagli storici francesi a quelli valdesi, dagli illustratori inglesi a Edmondo De Amicis, dall’artista Gennaro d’Amato al pittore Maurizio Pellegrini, dall’artista olandese Mia van Oostveen a Paolo Paschetto, da Umberto Stagnaro ad Andrea Tridico. Un viaggio che manifesta una qualche continuità e sicuramente delle fratture.
Il potere nel condurre le narrazioni ci dice Roland Barthes «non è solo dello stato, delle classi, dei gruppi finanziari»; ma è soprattutto «nelle mode, nelle opinioni comuni, negli spettacoli, nei giochi, negli sport, nelle informazioni, nei rapporti famigliari e privati, e persino nelle spinte liberatrici che cercano di contestarlo». Il nostro sarà un viaggio in epoche storiche differenti dell’Europa in cui le narrazioni si inseriscono: dalle vicende delle guerre tra la Francia di Luigi XIV e l’alleanza comprendente Impero, Paesi Bassi e Inghilterra di Guglielmo III, all’Italia risorgimentale e poi del periodo fascista, arrivando agli anni Ottanta del Novecento e infine agli Anni Duemila.
Davide Rosso
1. Introduzione
2. Il contesto e i ritratti della lettura/narrazione di Arnaud
2.1 Seicento: Apocalittica
2.2 Il Settecento: ritratti sul modello di...
2.3 L’Ottocento: fede e patria come «héritage»
2.4 1889: fede, patria e spiritualità
2.5 I primi cinquant’anni del Novecento: fede, patria e solidarietà (ritratti e monumenti)
3. La partenza da Prangins e il giuro di Sibaud: più rappresentazioni per una scena particolare
4. Gli Anni Duemila. Conclusioni
5. Post conclusione. Di ritratti, miti e altre immagini...
L’oggetto dell’indagine: i ritratti
Le immagini, i miti e le interpretazioni
L’immagine come enunciato
L’immagine all’incrocio di percorsi culturali
Appendice. Una vita di esili e resistenza: un valdese non valdese (biografia) di Albert de Lange
Bibliografia orientativa
Davide Rosso
è laureato in Semiologia all’Università di Torino. Pubblicista dal 1999, è stato prima redattore e poi coordinatore de “L’eco delle valli valdesi-Riforma”. Dal gennaio 2013 è direttore della Fondazione Centro culturale valdese. Membro della cabina di regia dell’itinerario culturale europeo “Le strade dei valdesi e degli ugonotti”, dal 2020 è anche uno dei vicepresidenti dell’itinerario culturale europeo Route of Reformation.