«Tutto quello che la tua mano trova da fare»

«Tutto quello che la tua mano trova da fare»
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Il libro in pillole

  • Una storia nella Storia
  • Il rapporto con gli altri e l'Altro
  • L'impegno sociale e politico
È possibile trovare se stessi buttandosi nella Storia? E, parlando di sé, è possibile raccontare una storia (e magari anche la Storia)? Può raccontare la propria vita un Io che vive in continuo riferimento a un Altro che gli sfugge e nello stesso tempo lo determina? Può l'esistenza essere vissuta come un costante mandato senza che ne venga distrutta la vitalità individuale? Possono la relazione con gli altri e l'impegno in un progetto collettivo essere così intensi da fondare il senso di una vita e nello stesso tempo contenere elementi di autodistruzione? Sono interrogativi, questi, che riguardano direttamente il rapporto con la cultura protestante, la condizione di minoranza e lo sviluppo dei talenti. Il protagonista di questo libro è un valdese del Novecento, nello stesso tempo assolutamente atipico e del tutto emblematico, che nel suo racconto testimonia di una vita intesa come risposta all'invito dell’Ecclesiaste: «Tutto quello che la tua mano trova da fare fallo con tutte le tue forze». Non troveremo molte risposte a queste domande, ma di certo le vedremo tornare, insieme ad altre, nella luce cangiante di un viaggio sfaccettato, personale e insieme collettivo.
 

Biografia dell'autore

Marco Rostan,
laureato in architettura, è stato insegnante di educazione tecnica nelle scuole medie di Roma e di Cinisello Balsamo. Collabora al settimanale "Riforma" e ha pubblicato Scuola e mercato del lavoro (con Rosanna Emma).