Giosuè Gianavello (1617 - 1690) è uno dei personaggi più conosciuti e popolari della storia valdese. Visse nel terribile secolo delle persecuzioni contro la sua comunità che difese strenuamente. Egli scelse la resistenza armata fino all'esilio, impostogli come prezzo per la pace. A Ginevra, dove si mantenne facendo l'oste, divenne un punto di riferimento per tutti i valdesi cacciati dalla loro terra, per i quali scrisse le Istruzioni militari in vista del loro ritorno (1689). Gianavello si impresse miticamente nella memoria valdese. Le origini contadine, la praticità nel risolvere le situazioni, la fede decisa, ne fanno un esempio possibile per la gente semplice. L'attualità di Gianavello sta nel suo essere comune ed eccezionale, eroico e non eroico nello stesso tempo, un paysan e un credente. Non solo nel senso che era valdese e credeva in Dio, ma credeva in "qualcosa", una condizione ormai rara per il nostro mondo moderno.
Biografia dell'autore
Bruna Peyrot
si occupa del Tirocinio didattico presso la facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Torino. Da anni conduce studi sulla memoria e sull'identità protestante. Fra le sue pubblicazioni più recenti, Prigioniere della Torre, Giunti, 1997; Dalla Scrittura alle scritture, Rosenberg & Sellier, 1998; Una donna nomade, Edizioni Lavoro, 2000.
si occupa del Tirocinio didattico presso la facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Torino. Da anni conduce studi sulla memoria e sull'identità protestante. Fra le sue pubblicazioni più recenti, Prigioniere della Torre, Giunti, 1997; Dalla Scrittura alle scritture, Rosenberg & Sellier, 1998; Una donna nomade, Edizioni Lavoro, 2000.
Eventi collegati a Giosuè Gianavello
Galleria civica «Filippo Scroppo», il 29.09.2018 alle ore 17.00, Via Roberto D'Azeglio, 10, Torre Pellice (TO)
Sala grande – Il Circolo dei Lettori, il 20.09.2018 alle ore 11.30, Via Bogino, 9, Torino